Intervista: Kalevala H.M.S.

Nessuna Descrizione I Kalevala, uno dei nomi di spicco della scena folk nazionale, si raccontano in dieci domande per la prima volta qui su metalwave.it. ai nostri lettori svelano curiosità e aneddoti di un viaggio iniziato parecchio tempo fa al passo verso brema...

 

Benvenuti ai Kalevala per la prima volta sul portale di Metalwave.it! Avete voglia di raccontare ai nostri lettori come, dove, quando e perché sono nati i Musicanti di Brema?

Se ti riferisci ai Kalevala, sono nati intorno al '97 del secolo scorso a Parma, con l'idea di mescolare hard rock, metal, folk e musica medievale. L'unica band sulla scena a proporre qualcosa di simile erano gli Skyclad (e i relativamente sconosciuti Tempest).
La scena di Parma era molto legata al rock alternativo e al punk.
Noi ci ispiravamo a Rainbow, Pogues, Manowar (!), Jehtro Tull, Danzig. Band molto diverse tra loro e molto diverse da quello che i nostri coetanei ascoltavano.
Poi abbiamo seguito il sentiero della nostra ispirazione, le nostre canzoni ci piacevano: questo ci ha dato la carica per continuare.

Dopo così tanti anni assieme qual è il segreto per sopportarsi ancora?

Semplicemente non nascondersi i motivi di risentimento e litigare apertamente. Siamo dei caratteri piuttosto difficili ma abbiamo sempre trovato un compromesso. Però mi sorge il dubbio che nascosta nella tua domanda ci sia l'insinuazione che siamo dei vecchierelli...
Vieni ai concerti e verifica di persona!

Ascoltando i vostri brani si percepisce una tempesta di influenze musicali dalle più disparate, in pezzi come Cromlech nel ritornello echeggia qualcosa di "morrisseyano", l'ossessiva Necropolitan con uno special quasi psichedelico di un basso protagonista e ripetitivo, Ten Ton Butterfly che sembra firmata da Ian Anderson... Come riuscite a conciliare tutte queste diversità?

Non dobbiamo conciliare più niente, ormai scriviamo in maniera abbastanza fluida in stile Kalevala: una ricetta che varia spesso ma in cui puoi percepire un'attitudine e un modo di pensare la musica ben precisi.
Nel nuovo album il nostro pubblico avrà altre sorprese, abbiamo sempre voluto registrare canzoni che prima di tutto non ci annoiassero e non abbiamo mai pensato di inserirci per forza in un filone, è il nostro modo di rimanere dei musicisti sinceri.

Oltre alle sonorità ricercate anche le vostre liriche sono piene di peculiarità e riferimenti alla cinematografia e alla letteratura. In che modo nasce un testo dei Kalevala?

Daniele:
Nel mio caso di solito nasce un'idea molto vaga, attorno alla quale orbitano pezzi di melodie e parole. Poi, durante i miei lunghi viaggi solitari in auto, tutto si va a definire meglio nella mia mente e solo alla fine, di solito, prendo in mano la chitarra e finisco il testo, di regola, due giorni prima di registrare i brano.
Anche quando facciamo riferimenti alla letteratura e al cinema il testo non rispecchia mai l'opera, è piuttosto una elaborazione, spesso anche irriverente: per amare qualcosa (o qualcuno) non si può essere timidi.


Simone:
A volte la storia raccontata nel testo nasce spontanea nella mia mente, e in questi casi ha spesso dei risvolti autobiografici. Le citazioni poi vengono da sole. Oppure le liriche nascono da storie già raccontate, ma anche da singole frasi. Per fortuna la storia è piena di persone più intelligenti di me - scrittori, registi, comici - ed è meraviglioso attingere alle loro idee

Nell'ultimo anno siete stati ospiti di grandi palchi in ambito folk come il Fosch Fest, il Gods of Folk e il Brintaal Celtic Folk. Com'è stato ritrovarsi catapultati in una realtà simile davanti a migliaia di persone?

Ce la siamo spassata e abbiamo fatto saltare un bel po' di gente, abbiamo conosciuto altre band e decretato definitivamente la distruzione del nostro fegato.

In tutti questi anni di attività c'è qualcosa che vorreste cancellare dal vostro percorso ed altro che ricordate invece con piacere?

Vedi, abbiamo vissuto delle situazioni fortemente demoralizzanti per una band, specialmente all'inizio: cambiare continuamente i musicisti, suonare in luoghi inadatti, etc...
Questo è successo per molto tempo, complice anche il fatto che all'epoca la musica che proponevamo non era incasellabile in un genere. Per questo conserviamo il nostro aplomb in situazioni difficili: ne abbiamo viste di peggio.
Con piacere ricordiamo tutti quelli che hanno collaborato con noi, tutti quelli che hanno bevuto con noi, pubblico compreso, e il profumo dell'aria e del cibo dei posti in cui siamo approdati.

Dulcis in fundo... E' uscito da poco il vostro nuovo lavoro "There and Back Again". In cosa differisce dal precedente "Musicanti di Brema"?

E' carico di energia , i pezzi sono molto brevi e diretti. I testi sono tutti legati al tema dell'immaginazione e noi lo vogliamo dedicare a tutti i nerd là fuori, invitandoli a fare "andata e ritorno", cioè a tornare ogni tanto nel mondo reale, solo ogni tanto, senza esagerare.

La copertina del vostro ultimo album ricorda molto "Thick as a Brick" dei Jethro Tull, riponete molta cura nell'artwork dei vostri lavori. Da dove è nata l'ispirazione per questa grafica?

Lo spunto principale era quello di portare colore in un immaginario (quello del metal rock) un po' troppo black oriented.
A questo aggiungi l'idea di questi omini medieval/componibili ribelli (il sogno di ogni collezionista nerd) e un pizzico steam punk… Il risultato è stato imprevedibilmente un omaggio ai Jethro... Un segno del destino?

Quali sono i progetti futuri dei Kalevala dopo "There and Back Again"?

Penso che, a parte la realizzazione di un videoclip, per un po' ci dedicheremo ai live, vogliamo suonare anche fuori dall'Italia (e dall'Europa), siamo pronti pe sfondare le orecchie a tutti.

Lo spazio a nostra disposizione è purtroppo esaurito. Vi ringrazio a nome di Metalwave.it e lascio a voi carta bianca per concludere l'intervista!

Vi preghiamo di seguire le nostre date, ci sarà una bella sorpresa quest'estate, vi ringraziamo a nostra volta, ci togliamo il cappello e sprofondiamo in un inchino per voi e i vostri lettori!

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Intervista di Marie Articolo letto 4599 volte.

 


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